Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/125


libro sesto 117

venuto in parecchi luoghi, e così gli tolgono fede sebbene sia possibile. Alcuni poi dicono che Siri e Sibari sul Teulrauto furono fondale da quei di Rodi. Autioco afferma che guerreggiando i Tarentini contro i Turii (capitanati da Cleandria esule di Lacedemonia) pel possedimento di Siri, all'ultimo si pacificaron con loro sotto queste condizioni, che la città fosse abitata comunemente dai due popoli, ma che la colonia per altro si considerasse dei Tarentini; la quale poi, cambiando e nome e luogo, si disse Eraclea.

Appresso trovasi Metaponto a cento quaranta stadii dalla stazione navale di Eraclea. E la fanno fondata da’ Pilii navigati colà da Troia con Nestore; dove poi dicono che furono tanto arricchiti dalla coltura del suolo, che consacrarono in Delfo una messe d’oro1. Di questa origine adducono in testimonio il rito con cui i Metaponzii solevano placare i Neleidi; ma la loro città fu distrutta poi da’ Sanniti. Secondo Antioco essendo rimasto quel luogo deserto fu ripopolato da Hcuni Achei, chiamati cola da’ Sibariti loro compatrioti per Podio che portavano a’ Tarentini (i cui maggiori avevano un tempo discacciati gli Achei dalla Laconia), af-

  1. Θέρος χρυσοῦν. Alcuni intendono un manipolo di spiche od almeno una spica d’ oro; altri una statua d’ oro rappresentante la State. — I Neleidi poi menzionati subito dopo furono dodici figli di Neleo, uccisi tutti da Ercole, tranne il solo Nestore. Pare dunque che i Metaponzii, recando la propria origine a Nestore, celebrassero con periodiche solennità la memoria de’ suoi infelici fratelli. (Edit. franc.)