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nieri, non mai consentirono, ma vollero piuttosto sostenere l’assedio e la devastazione del territorio. Il loro astio si fece manifesto principalmente contro le figliuole del tiranno j giacchè dopo averle vituperate le strangolarono, poi ue abbruciarono i corpi, e l’ossa macinate dispersero nel mare.

Eforo menzionando le leggi scritte dei Locresi, le quali Zaleuco raccolse dalle consuetudini dei Cretesi, dalle Laconiche e da quelle degli Areopagiti, dice che tra le prime novità da Zaleuco introdotte v’ebbe questa, che mentre gli antichi affidavano ai giudici il determinare la pena sopra ciascun delitto, egli la determinò nelle leggi stesse: considerando che le opinioni dei giudici anche intorno agli stessi delitti potrebbero non essere sempre le stesse come si irebbe pur necessario che fossero. Lo loda altresì per avere proposte semplici ordinanze sopra i contratti. Aggiunge poi che i Turii avendo voluto col tempo mostrarsi più sottili in queste materie, ne divennero bensì più celebri, ma non per altro più buoni: perocchè non hanno buone leggi coloro i quali ne van facendo per tutto ciò che gli accusatori possono immaginare, ma bensì coloro che osservano costantemente le stabilite. Però disse anche Platone: Dove sono molte leggi ivi sono anche molti litigi, e malvagi costumi; in quella goisa che dove sono molti medici è verisimile che v’abbiano anche molte malattie.

Il fiume Alice che divide il territorio di Reggio dalla Locride corre lungo una profonda convalle, ed ha questa particolarità, che le cicale sulla riva Locrese stridono, su quella di Reggio non hanno voce; del che si