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libro sesto 101

dall’oracolo di Dodona che gli ordinò di guardarsi dall’Acheronte e da Pandosia: ed egli per fuggire da’ luoghi che sono nella Tesprozia con questi nomi, venne a perdere qui la vita. Il castello di Paudosia sta sopra tre vertici, e gli scorre vicino il fiume Acheronte. S’agginnse quindi a ingannarlo anche quell’altro oracolo che diceva: O Pandosia trivertice, un qualche giorno rovinerai molta gente; il quale oracolo egli s’immaginò che predicesse la rovina dei nemici, non già de’ suoi. Dicono poi che Pandosia fu un tempo soggiorno dei re degli Enotrii.

Dopo Consenzia è Ipponio1 fondata dai Locresi; ma i Romani scacciarono i Brezii che l’avevano poi occupata e le diedero il nome di Vibona Valenzia. E perchè i luoghi circonvicini sono belle e fiorite praterie, credono che Proserpina andasse colà dalla Sicilia per cogliere fiori, e che di qui poi sia venuta l’usanza alle donne di quel paese di coglier fiori e intrecciarne corone, sicchè ne’ giorni festivi stimano cosa da vergognarsi il portar corone venderecce. Avvi colà un arsenale che vi fabbricò Agatocle tiranno della Sicilia quando s’impadronì di quella città. Chi poi naviga da Vibona verso il porto d’Ercole vede le estremità dell’Italia che cominciano a dar volta inclinando a occidente; quelle s’intende che sono presso allo Stretto. Lungo quel lido giace Medama, città de’ Locresi medesimi, che ha comune il nome con una gran fonte, ed ivi presso è un arsenale denominato Emporio. Trovansi pure colà il fiume Me-

  1. Monte Leone.