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libro primo 71

occupato gran tratto della spiaggia marittima: e questo confermasi anche dal trovarsi detto da Omero:

                             . . del mondo ai confini e alla remota
                             Gente degli Etiopi in duo divisa.

Questo dunque potrebbe dirsi contro Aristarco e contro i seguaci di lui: ed anche altre cose più comprovanti si potrebbero addurre a liberare Omero dalla taccia di una troppo grande ignoranza. Perocchè se guardiamo all’usanza degli antichi Greci, essi ebbero in costume di chiamare con un solo nome, cioè Sciti, o Nomadi secondo Omero1, tutti i popoli delle parti settentrionali di cui avevano cognizione; poi più tardi denominarono Celti od Iberi, o con nomi composti Celtiberi e Celto-Sciti quante nazioni conobbero nelle parti occidentali, mentre da prima per ignoranza comprendevano diversi popoli sotto una sola denominazione. E così chiamarono Etiopia tutti i paesi meridionali vicini all’Oceano. Però Eschilo nel Prometeo liberato2 dice: Vedrai la sacra corrente dell’Eritreo che volge sopra porporino terreno, e la palude scintillante di rame presso all’Oceano dove stanno tutti gli Etiopi, e dove l’onniveggente Sole lava sempre l’immortale suo corpo, e nei tiepidi flutti della molle

  1. Veramente non trovasi mai questa denominazione di Nomadi in Omero, il quale indicò con altri nomi i popoli a cui questo aggiunto competerebbe. Tali sono per esempio gli abitanti al di là della Tracia cui egli chiama ἀβίος, interpretati poi per ἀμαξοβίος e νομάδας. (Xil.)
  2. Una delle tragedie perdute. Lo stesso dicasi anche del Fetonte di Euripide citato poco appresso.