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58 | della geografia di strabone |
e la pianura della Persia irradiata dal Sole, e le mura di Battra, venni alla fredda terra dei Medi ed all’Arabia felice. Così dice Bacco, e così poi anche Trittolemo. Ed anche rispetto ai climi ed ai venti, Omero fa manifesta la sua molta perizia della geografia, parlandone spesse volte nella descrizione dei luoghi.
Dulichio, Samo e la di selve bruna
Zacinto. All’orto e al mezzogiorno queste
Itaca al polo si rivolge, e meno
Dal continente fugge1 . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . Due porte
Mettono ad esso. Ad Aquilon si volge
L’una e schiudesi all’uom: l’altra che Noto
Guarda ha più del divino2 . . . . .
Ed altrove:
Se volino alla dritta, ove il sol nasce,
O alla sinistra, dove muor3 . . . .
E considera come suprema delle sventure il non avere notizia di queste cose:
Qui d’onde l’Austro spira o l’Aquilone,
E in qual parte il sole alza, in qual declina
Noto non è4 . . . . . . . . . . .
Oltre di che mentre il poeta dice dirittamente: Quando Borea e Zefiro spirano dalla Tracia: Eratostene non avendolo ben compreso ne lo censura, come se avesse detto che ordinariamente Zefiro spira dalla Tracia. Ma