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libro primo 39

vennero i nomi di rapsodia, di tragedia e di commedia. Di sorte che poi essendosi usata primamente l’espressione di stile ornato a significare lo stile poetico, il quale va unito col canto, ne venne che in un medesimo senso gli uni dissero canto, gli altri stile ornato. Abusando poscia di questo modo di dire appellarono stile ornato anche la prosa, alla quale fu applicata perfino la denominazione di canto. Oltre di ciò l’uso che abbiamo di chiamare pedestre il discorso che non sia verseggiato, dimostra ch’esso è disceso da una certa altezza, e quasi da una specie di cocchio sul terreno.

Nè dice il vero Eratostene, affermando che Omero descrisse con esattezza soltanto i luoghi vicini e compresi nei limiti della Grecia; mentre si stese anche ai lontani e ne parlò meglio dei mitologi1 che vennero dopo di lui: nè ravvolge ogni cosa nel meraviglioso; ma qualche volta a bello studio v’intratesse alcune allegorie o per adornamento o per muovere gli animi, principalmente nelle peregrinazioni di Ulisse: sopra di che s’inganna Eratostene quando chiama vani ciarlieri gl’interpreti ed anche lo stesso poeta. Ma di ciò sarà bene discorrere alquanto più a lungo.

E primamente i miti non furono adottati soltanto dai poeti; ma sì anche dai fondatori di Stati2 molto prima, e dai legislatori, in grazia dell’utilità che in quelli

  1. Sotto questo nome s’intendono in generale coloro che scrissero opere nelle quali erano raccontati i miti, cioè le storie favolose.
  2. Così cogli editori francesi interpreto la voce πόλεις del testo.