Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/403


libro quarto 389

di Biltera presso a Narbona, ed il Raurari su cui sta Agatha colonia de’ Marsigliesi.

Questa spiaggia ha dunque la singolarità già detta de’ pesci fossili; poi n’ha un’altra quasi maggiore di questa, e della quale mi propongo di parlare al presente. Fra Marsiglia e le bocche del Rodano avvi una pianura distante dal mare cento stadii all’incirca: la sua forma è rotonda, e il diametro è pure di circa cento stadii: e chiamasi la pianura sassosa perchè è tutta piena di pietre grosse quanto la capacità di una mano, di mezzo alle quali poi spunta un’erba d’onde le pecore hanno un’abbondante pastura. Fra queste pietre s’aduna un’acqua salmastra e vi si forma anche il sale. In tutto poi il paese, anche in quello situato più in alto, soffiano venti continui; ma sulla pianura già detta trae principalmente il vento settentrionale violento ed orribile, il quale dicono che agita e sommove alcuni dei sassi ond’è piena, e col suo soffio gitta gli uomini giù dai carri, e li priva delle armi e delle vesti. Aristotele pertanto afferma che quelle pietre sospinte alla superficie per forza di alcuni di que’ terremoti che sono denominati Brasti1, andarono naturalmente a raccogliersi nelle parti più basse. Posidonio invece è d’opinione che quella pianura anticamente sia stata un lago, inariditosi poi in conseguenza di una forte agitazione, per la quale si ruppe in molte piccole pietre somiglianti ai ciottoli dei fiumi e delle spiagge

  1. Βράστοι o Βρασματίαι dicevansi i terremoti accompagnati da eruzioni. (Ed. franc.)