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libro quarto 385

amici i Romani, i quali ebbero da loro molti vantaggi, e li aiutarono di ricambio ad ingrandirsi. Però Sestio dopo avere abbattuti i Salii, fondò, non molto discosto da Marsiglia una città1 alla quale impose il proprio nome e quello delle acque calde ch’ivi trovavansi (dicono che ora in parte son fredde); e vi pose un presidio romano: e così cacciò via i barbari da quella spiaggia che da Marsiglia conduce in Italia, d’onde i Marsigliesi non avevano mai potuto interamente cacciarli. Ma anche Sestio non potè se non costringerli a dilungarsi dal mare per lo spazio di dodici stadii nei luoghi dove trovò buoni porti, e di otto soltanto nei siti aspri e importuosi; aggiungendo al Marsigliese il terreno abbandonato da quelli. Trovansi poi nella rocca molte spoglie guerresche tolte dai Marsigliesi in continue battaglie navali a quelli che ingiustamente vollero disputar loro il dominio del mare. E furono anticamente in prospera fortuna, come pel resto, così sopra tutto per l’amicizia che avevano coi Romani, della quale si potrebbero addurre parecchie prove; e fra le altre il simulacro di Diana che questi consacrarono sull’Aventino, simile in tutto alla forma di quello de’ Marsigliesi. Ma nella guerra civile fra Pompeo e Cesare, avendo costoro aderito alla parte che rimase poi vinta, perdettero molta della loro prosperità. Restano per altro tuttora

  1. Aquae Sextiae, ora Aix. - In quanto alle acque così ne parla Solino: Quarum calor, olim acrior, exhalutus per tempora evaporavit; nec jam par est famae priori. La vittoria poi di Sestio si riferisce all’anno 629 di Roma. (Ed. franc.)
Strabone, tom. II. 25