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dal tempo. Così non restano più a’ dì nostri le are dei Fileni, ma il luogo ne conserva tuttora il nome: e dicono che nell’India non si vedevano più le colonne di Ercole nè di Bacco; e non di meno i Macedoni seguitando i nomi e le indicazioni di alcuni luoghi nei quali trovarono qualche indizio delle cose che si raccontan di Ercole o di Bacco, credettero che quelli fossero le colonne. Il perchè poi si può credere che anche nei luoghi dei quali parliamo, i primi uomini, volendo porre dei limiti, adoperassero are o torri o colonne fatte a mano e poste nelle parti più ragguardevoli di que’ luoghi nei quali finirono le loro spedizioni (e ragguardevoli soprattutti sono gli stretti, e i monti che stanno lor sopra, e le isole, cose tutte acconcissime ad indicare le estremità e i cominciamenti dei paesi); ma quando poi que’ monumenti artefatti svanirono fu naturale che il loro nome si trasportasse a’ luoghi dov’essi erano stati, o fossero questi, come vogliono alcuni, le due isolette già mentovate, o quei promontorii dai quali è formato lo stretto. Perocchè questo è difficile a stabilirsi, a quale di questi due luoghi si debba attribuire siffatta denominazione per essere tutti e due somiglianti a colonne. E dico che sono somiglianti, perchè sogliono collocarsi in luoghi che manifestamente dimostrano di essere l’estremità di un paese; sicchè poi e questo stretto ed altri parecchi van sotto il nome di bocche, e una bocca è il principio della navigazione a chi entra in un luogo qualunque ed è invece il fine a chi n’esce. Le due isolette pertanto situate vicino a questa bocca, per avere una chiara periferia ed acconcia a servire di segno, si pos-