furono spediti alcuni altri, i quali si spinsero fino al di là dallo stretto lo spazio di circa mille e cinquecento stadii, e trovarono un’isola consacrata ad Ercole, posta rimpetto ad Onoba città dell’Iberia. E pensando che quelle fossero le Colonne, sagrificarono al Dio. Ma tornando contrarii gli indizii rimpatriarono anch’essi. Se non che essendo inviata una terza missione fondarono Gadi, fabbricando il tempio di Ercole nelle parti orientali dell’isola, e la città nelle parti occidentali. Di qui poi è venuto che sotto il nome di Colonne alcuni intendono i promontorii dello stretto, altri intendono Gadi; ed altri un luogo ancor più lontano1. V’ha
- ↑ Non credo (dice il Gossellin) che vi siano mai state Colonne d’Ercole più all’ovest di quelle dell’isola di Gadi, e suppongo che nell’opera da cui Strabone ha estratto il suo racconto fosse incorso un qualche errore. — In queste tre spedizioni de’ Tirii si vede che la prima andò presso a Calpe sull’ingresso orientale dello stretto; la seconda s’avanzò più all’ovest; la terza penetrò fino all’isola di Gadi, sforzandosi sempre di portar la colonia più in là che fosse possibile sulle coste dell’Oceano. - L’incertezza risguarda soltanto la seconda spedizione; perchè l’Autore afferma che andò 1500 stadii al di là di Calpe: ed avendo detto già prima che a Gadi si contano non più di 700 od 800 stadii, dovrebbe conchiudersi che al di là di Gadi 700 od 800 stadii si trovassero pure delle Colonne d’Ercole. Or questa misura riuscirebbe verso l’imboccatura del Guadiana, dova non v’ha tradizione nè indizio che possa confermare questa opinione. — Parmi (soggiunge) che riducendo a 500 il numero degli stadii si tolga via ogni difficoltà. La prima spedizione si sarà quindi fermata a Calpe: la second spingendosi 500 stadii più oltre si fermò al Capo ed alle isole conosciute ora