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352 | della geografia di strabone |
cipite, ascende rotondo fino presso alle orecchie quindi alzandosi si va a poco a poco allargando e si ripiega all ingiù. Alcune si dipelan la parte anteriore del capo per renderlasi più lucente della fronte: altre s’adattan sul capo una colonnetta dell’altezza d’un piede, e intorno a quella intreccian la chioma, poi le gittano intorno un velo nero. Comunque però siano vere in gran parte siffatte usanze, nondimeno parecchie cose si sono e inventate e narrate a capriccio o dalle nazioni d’Iberia in generale o più particolarmente dalle settentrionali.
Non solamente nella gagliardia, ma ben anco nella crudeltà e nel furore gl’Iberi somigliano alle belve. Però nella guerra coi Cantabri, le madri uccisero i proprii figliuoli per evitare che fossero presi: e fu veduto un figliuolo i cui parenti e fratelli eran caduti prigioni, ucciderli tutti con un ferro impugnato per comando del proprio padre; e così anche una donna quei ch’erano stati presi con lei: e un giovane tentato da alcuni ubbriachi gittossi volontario nel fuoco. Tutte queste cose poi sono comuni alle nazioni celtiche, di Tracia e di Scizia; le quali hanno comune fra loro anche il valore così degli uomini come delle donne. Queste coltivano la terra, e quando hanno partorito, attendono a servire i mariti mettendoli a letto invece di sè medesime: e senza cessare dalle faccende lavano i proprii bambini sulla riva d’una qualche corrente. Nella Ligustica dice Posidonio avergli narrato un certo Carmolao marsigliese, suo ospite, ch’egli una volta condusse a prezzo un certo numero d’uomini e di donne per coltivare un suo podere: ma che sopravvenuti i dolori