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libro terzo 337

tre Malaca invece è più vicina, e nella sua figura accusa una città di origine fenicia. Appresso trovasi la città dei Sexitani da cui si denominano per eccellenza i salsumi1. Dopo di questa incontrasi Abdera, fondata anch’essa dai Fenici: e al di sopra di questi luoghi nella regione montuosa si appresenta Odissea2 col suo tempio di Minerva, siccome dicono Posidonio e Artemidoro e Asclepiade di Mirlea, il quale insegnò già grammatica nella Turditania, e diede fuori una certa sua peregrinazione ne’ paesi di colà intorno. Afferma dunque costui che nel tempio di Minerva già detto veggonsi appesi scudi e rostri di navi, monumenti degli errori di Ulisse: che fra i Gallaici si misero ad abitare alcuni dei compagni di Teucro3, e che quivi furono un tempo due città, l’una detta Ellene, l’altra Amfiloco, perchè ivi morì Amfiloco, d’onde poi i compagni di lui andarono errando nelle parti mediterranee del

  1. I salsumi sexitani. - Subito dopo in luogo di Abdera le stampe antiche leggono Audera.
  2. Non è punto straordinario (dicono gli Ed. franc.) che si trovasse in questo luogo una città di siffatto nome: non è da credere per altro che fosse fondata da Ulisse, nè che questo eroe viaggiasse mai nella Spagna. Del resto (soggiungono) un tal viaggio attribuito ad Ulisse è meno strano di quello accennato da Tacito nella Germania, dove dicono alcuni che quell’eroe fondasse la città di Absburgo.
  3. Teucro figliuolo di Telamone, re di Salamina, andò a fondare la città di questo nome nell’isola di Cipro; e dopo la morte del padre essendogli impedito il ritorno nel proprio paese, andò nell’Iberia e si stabilì fra i Gallaici o Galleci. - Del viaggio di Amfiloco nell’Iberia non trovasi menzione altrove.
Strabone, tom. II. 22