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libro terzo 325

cipalmente quelli che abitano lungo il Beti, cambiarono al tutto i proprii costumi pigliando que’ dei Romani, sicchè non conservano memoria nè anche dell’antico loro linguaggio: ma i più son divenuti Latini1 e ricevettero fra loro colonie romane, di qualità che per poco non sono tutti romani. E fanno manifesta la mutazione dei costumi anche i nomi delle città promiscuamente abitate, come sono Pezangusta fra i Celti, Augusta-Emerita fra i Turduli, Cesaraugusta presso i Celtiberi, ed alcune altre colonie. Quelli poi fra gl’Iberi che hanno adottati questi nuovi costumi diconsi stolati o togati; e fra questi sono anche i Celtiberi creduti una volta più feroci di tutti. E questo di costoro.


CAPO III.


Descrizione del lato occidentale e settentrionale dell’Iberia, cominciando dal promontorio Sacro. — Il Tago e gli altri fiumi di quella spiaggia. — Popoli a traverso dei quali discorrono. — I Lusitani e gli Artabri. — Loro costumi.


Chi dal promontorio Sacro comincia di nuovo il viaggio verso l’altra parte della spiaggia alla volta del Tago, trova primamente un seno di mare, poi il capo Barbario2 ed ivi presso le bocche del Tago

  1. Son divenuti latini, cioè ottennero il così detto Diritto del Lazio.
  2. Ora Capo Espichel. - Tutto questo periodo poi nell’originale è sommamente guasto. Io leggo col Coray: ἔπειτα ἄκρα