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286 | della geografia di strabone |
nissimo al punto di mezzo fra l’equatore e il tropico d’estate di Siene: perocchè Siene è distante cinque mila stadii da Meroe. Sono questi i primi popoli, presso i quali l’Orsa minore si trova tutta compresa nel cerchio artico, e sempre visibile. L’astro che splende nell’estremità della coda di quella costellazione e n’occupa il punto più meridionale, trovasi anche all’estremità del cerchio artico, in modo da toccar l’orizzonte.
Al meridiano già detto giace quasi parallelo dalla parte d’oriente il golfo Arabico, la cui uscita nel mare esteriore è il Cinnamomoforo1, dove soleva farsi anticamente la caccia degli elefanti. E il parallelo di questo paese riesce parte ne’ paesi un po’ più meridionali di Taprobana, od almeno all’estremità di quest’isola verso mezzogiorno, e parte ne’ luoghi più meridionali della Libia.
A coloro che trovansi in Meroe ed in Tolemaide della provincia Trogloditica, il giorno più lungo è di tredici ore equinoziali. La posizione di queste città è quasi nel punto di mezzo fra l’equatore e il parallelo di Alessandria, se non che v’hanno mille e ottocento stadii di più dalla parte dell’equatore. Il parallelo di Meroe poi passa da una parte a traverso di paesi sconosciuti, dall’altra a traverso delle estremità dell’India.
- ↑ Così il testo: τούτου δ᾽ ἔκβασις εἰς τὸ ἔξω πέλαγος ἡ Κινναμωμοφόρος ἐστίν. Espressione singolare, dicono gli Edit. franc., per la quale potrebbe credersi che il testo sia scorretto. Essi poi intendono che il luogo dove il golfo sbocca nel mare corrisponda, rispetto alla latitudine, al Cinnamomoforo.