272 |
della geografia di strabone |
|
buoni provvedimenti nelle cose politiche, e di perizia nelle arti e in tutto ciò che risguarda la vita, si condussero e vivere agiatamente. E i Romani che soggiogarono molte nazioni, alcune delle quali erano naturalmente feroci a motivo dei luoghi o aspri, o importuosi, o troppo freddi, o per qualche altra cagione male abitabili, seppero consociare gli uni cogli altri popoli prima insocievoli affatto, ed insegnarono ai più selvaggi di vivere civilmente. Quella parte poi dell’Europa che si compone di luoghi piani e temperati, ha la natura stessa cooperatrice nel conseguire tutti cotesti beni. E poichè in una regione felice tutto è pacifico, e ne’ paesi sterili per lo contrario regnan la guerra e il valore; perciò avviene che gli abitanti si possano mutuamente beneficare, soccorrendosi gli uni colle armi, gli altri colle produzioni del suolo, colle arti e colle civili istituzioni. O quando accada che non si aiutino fra di loro ne provengono manifesti danni; e n’ha sempre il vantaggio la forza dei popoli abituati alle armi, tranne il caso in cui siano soverchiati da un numero molto maggiore. Ed anche sotto questo rispetto l’Europa è da natura assai bene ordinata, siccome quella ch’è tutta e di pianure e di montagne variata; per modo che da per tutto si trovan vicini i popoli coltivatori e quelli esperti nella politica o nella guerra. Ma vince peraltro la parte naturalmente quieta, sicchè in essa prevale l’amor della pace; al che hanno contribuito i popoli che quivi ebbero preponderanza sugli altri, cioè prima gli Elleni, e poscia i Macedoni ed i Romani.