Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
libro secondo | 263 |
lo spazio di dodici mila stadii. Tale è dunque la lunghezza di questo pelago. La sua maggiore larghezza poi è di circa cinque mila stadii, dal golfo Galatico fra Marsiglia e Narbona, fino alla Libia che gli sta rimpetto. Quella parte di questo mare ch’è vicina alla Libia la chiamano mar Libico: e quella parte che bagna la terra opposta chiamanla mare Ibero, Ligustico e di Sardegna; poi di quivi fino alla Sicilia, mar Tirreno.
V’hanno lungo la spiaggia del mar Tirreno fino a quella di Liguria molte isole. Le maggiori sono la Sardegna e Cirno1 dopo la Sicilia, la quale è più grande e più riguardevole di quante ne sono fra noi. E ve n’ha alcune di lunga mano inferiori a queste, parte nell’alto del mare, come Pandataria2 e Ponza, parte vicine a terra, come Etalia, Planasia, le Pitecuse, Prochita, Caprea3, Leucasia, ed altre consimili.
Nell’altro lato del mar Ligustico quelle che stanno rimpetto alla spiaggia fino allo stretto delle Colonne non sono molte; fra le quali si annoverano Gimnesia4 ed Ebiso5. E non sono molte nemmanco le isole lungo la Libia e la Sicilia, fra le quali sono però Co-
- ↑ La Corsica.
- ↑ Pandataria è oggi Vendotena.
- ↑ Elva, Pianusa, Ischia, Procida, Capri. - Leucasia, fu probabilmente uno scoglio presso al capo in cui finisce dalla parte di mezzogiorno il golfo di Salerno.
- ↑ Osserva il Gossellin che dovrebbe leggersi le Gimnesie, giacchè Strabone accenna qui le isole Baleari, Maiorca e Minorca.
- ↑ Ivica.