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libro secondo | 257 |
Gadi e di quella costa marittima di cui abbiamo parlato.
Chi di quivi naviga verso mezzogiorno, trova la Libia, le cui parti più settentrionali oltrepassan di poco Gadi; poscia formando uno stretto promontorio1 dà volta verso l’oriente ed il mezzogiorno; e a poco a poco si viene allargando finchè si congiunge cogli Etiopi esperii2, i quali sono gli ultimi al di sotto di Cartagine e toccano il parallelo del Cinnamomoforo.
Coloro poi che movendosi dal promontorio Sacro già detto vanno ad una parte opposta3, hanno la Lusitania alla destra4, fino ai popoli denominati Artabri; poi tutto il restante della loro navigazione, facendo un angolo ottuso, si dirige all’oriente fino alle estremità de’ Pirenei dov’essi congiungonsi coll’Oceano. A queste estremità dalla parte del settentrione sta dirimpetto il lato occidentale della Britannia: e così parimente anche rimpetto agli Artabri verso settentrione stanno le isole Cassiteridi5, situate nell’alto del mare; ma presso a poco sotto lo stesso clima della Bri-
- ↑ Il capo Cantin.
- ↑ Leggo col Coray Έσπερίοις, e non Άιθερίοις. - Non si conoscono Etiopi Eterei; e tutti gli esemplari manoscritti degli estratti di Gemisto Pletone hanno Έσπερίοις. (Ed. franc.).
- ↑ Verso il settentrione.
- ↑ Il più della Lusitania è ora compreso nel Portogallo. Gli Artabri occupavano i luoghi vicini a Finisterre nella Galizia.
- ↑ Le isole Scilly o Sorlinghe. Ma Strabone, come si vedrà meglio in progresso, non assegnò il loro vero posto nè all’Inghilterra nè a queste isole.