Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/262

248 della geografia di strabone

ed il Boristene uno spazio di quattro mila stadii procedendo dal Boristene stesso alle parti settentrionali, la somma intiera sarà di dodici mila e settecento stadii; e da Rodi al confine settentrionale della Terra abitata se ne avranno sedici mila e seicento: sicchè poi tutta la larghezza della Terra abitata dal mezzogiorno al settentrione sarà minore di trenta mila. In quanto alla sua lunghezza si dice che sia di settanta mila stadii all’incirca, andando dal ponente al levante, cioè dalla estremità dell’Iberia fino a quella dell’India, e misurando cotesto spazio parte con viaggi terrestri, parte col mezzo di navigazioni. Che poi questa lunghezza si trovi compresa nel quadrilatero di cui abbiamo parlato si fa manifesto paragonando la circonferenza dei paralleli con quella dell’equatore: d’onde la lunghezza della Terra abitata riesce più che il doppio della sua larghezza. E dicesi che nella figura è somigliante a una clamide, perchè si trova che la sua larghezza si contrae di molto verso le estremità, e principalmente verso le occidentali, qualora ci facciamo ad esaminarla nelle singole sue parti.

Fin qui pertanto abbiam disegnato sopra una superficie sferica1 il luogo nel quale diciamo che trovasi la Terra abitata: e certo chi vuole accostarsi il più che si possa alla verità con imitazioni fatte a mano debbe figuarsi la Terra in una sfera, come quella di Cratete2; pigliare sovr’essa il quadrilatero che abbiamo

  1. Cioè, supponendo di avere fra le mani un globo.
  2. Probabilmente si tratta qui di Cratete il grammatico, già