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versare tutta quanta la Britannia; così richiedendo la distanza che v’ha fra Marsiglia e la Britannia stessa. Ma questo Pitea che trae spesse volte in errore chi in lui si fida, dice il falso anche in questo luogo. Perocchè s’accordano molti a dire che la linea condotta dalle Colonne allo stretto di Sicilia ed alle regioni d’Atene e di Rodi si trova sotto un sol parallelo; si tiene eziandio da molti che vada lungo il mezzo del Mediterraneo quella linea la quale dalle Colonne si stende fino allo stretto di Sicilia; e i naviganti asseriscono, la maggiore distanza dalla Celtica alla Libia essere di cinque mila stadii partendosi dal golfo Galatico, e questa essere eziandio la maggiore larghezza del Mediterraneo. Di sorte che la distanza dalla linea predetta fino all’intimo fondo del golfo Galatico sarebbe di due mila e cinquecento stadii; e fino a Marsiglia un po’ meno, per essere questa città più meridionale che il fondo del golfo. Ora lo spazio da Rodi a Bizanzio è di quattromila e novecento stadii; d’onde il parallelo che attraversa Bizanzio riesce molto più settentrionale che quel di Marsiglia. La distanza poi da Marsiglia alla Britannia può corrispondere a quella ch’è da Bizanzio al Boristene: e quella dalla Britannia all’Ierna non si conosce per anco quanto essa sia, nè se v’abbiano al di là paesi abitati1; ma per le cose già dette non giova pun-

  1. Osserva il Gossellin che Strabone nel lib. iv confessa bensì che l’isola di Ierna gli è quasi sconosciuta, ma poi ne determina con precisione la latitudine; sicchè non par ragionevole quanto qui afferma. Però, soggiunge, considerando bene la frase del testo: Τὸ δ᾽ ἐκεῖθεν ἐπὶ τὴν Ἰέρνην, οὐκέτι γνώριμον πόσον