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218 | della geografia di strabone |
come nè anche la differenza di costumi e di linguaggi, ma dal caso e dall’accidente; e le arti, le facoltà e gli esercizii, quando una volta qualcuno li abbia introdotti s’invigoriscono sempre più sotto qualsivoglia clima, sebbene anche questo abbia una qualche efficacia. Laonde poi presso ogni popolo alcune cose si trovano da natura, altre vi sono in conseguenza delle istituzioni e dell’uso. Però non è effetto di natura che gli Ateniesi siano amanti delle lettere e i Lacedemoni no, e nemmanco i Tebani che sono ancor più vicini ad Atene, ma sì delle istituzioni: nè i Babilonesi e gli Egiziani sono per natura filosofi, ma per esercizio e per abitudine: e le buone qualità de’ cavalli, de’ buoi e degli altri animali non le producono i luoghi soltanto, ma ben anche gli esercizii; le quali cose tutte Posidonio insieme confonde.
E nel lodare questa ordinaria divisione dei continenti che ora è invalsa reca in esempio la differenza che si scorge fra gl’Indiani e gli Etiopi abitanti nella Libia. Perocchè gl’Indi sono più robusti e si sviluppano meglio, essendo meno degli Etiopi impediti dalla siccità dell’aria. Laonde anche Omero, parlando di tutti gli Etiopi, li divide in due parti, e dice che gli uni accennano a quel lato dove il sole tramonta, e gli altri a quello d’onde esso si leva. Per chiarire questo luogo di Omero Cratete1 introduce un’altra Terra abitata,