Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
libro secondo | 207 |
siano isole. Ma comunque ciò sia, è una ricerca la quale esce dei limiti della geografia1; e il deciderla si vuol lasciare a coloro i quali si propongono di trattare particolarmente dell’oceano.
Posidonio poi dopo avere fatta menzione di coloro dei quali si dice che navigarono intorno alla Libia, soggiunge come Erodoto fosse d’opinione che sotto il regno di Dario alcuni inviati da quel monarca avessero già compiuta quella navigazione; e che Eraclide pontico in un suo Dialogo dice essersi presentato a Gelone2 un mago, il quale asseriva di avere anch’egli fatto quel viaggio. E dopo avere osservato che queste due asserzioni mancano di testimonianze, Posidonio stesso prosegue dicendo: «Che un certo Eudosso di Cizico inviato ai giuochi corintii in qualità di teoro e di portatore di offerte3 venne fino in Egitto, regnando il secondo Evergete: che quivi col re e coi ministri di lui s’intrattenne principalmente per procacciarsi i modi di rimontare il Nilo, siccome colui ch’era vago di conoscere le particolarità dei luoghi, ed era assai erudito. Accadde allora che un Indiano fosse condotto al re dai custodi del seno Arabico, i quali dicevano di averlo trovato mezzo morto e tutto solo sdraiato in una nave, senza poter conoscere chi egli si fosse nè d’onde venisse,