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libro primo | 9 |
fiume l’oceano, abbia voluto significarne le correnti cagionate dal flusso e riflusso. Ma egli nella prima parte ha ragione[1], non già nella seconda: perocchè non somiglia a correntia di fiume il flusso del mare, e meno ancora il riflusso. L’opinione di Cratete ha qualche cosa che più persuade. Secondo lui Omero chiama profondo-corrente e retro-corrente ed anche fiume tutto l’oceano; ma dà poi quest’ultimo nome o quello di corrente di fiume anche ad una qualche sola parte dell’oceano stesso; come allorchè dice:
Poichè la nave uscì dalle correnti
Del gran fiume oceano, ed all’Eéa
Isola giunse nell’immenso mare[2].
Perocchè qui non significa tutto l’oceano, ma sì una corrente di fiume nell’oceano di cui sia solo una parte. E Cratete poi dice che trattasi di un seno o golfo che dal tropico d’inverno si stende verso il polo meridionale; giacchè uscendo di cotal mare ben pos-
- ↑ Io non trovo, dice il Gossellin, in nessuno di questi luoghi d’Omero verun indizio ch’egli abbia conosciuto il flusso e riflusso del mare. Sappiamo che questi movimenti sono quasi impercettibili nel Mediterraneo. Bensì nell’Euripo si scorge che le acque si muovono in contraria direzione parecchie volte ogni giorno alternando: avrebbe forse il poeta tolte di colà le bizzarre idee che qui si accennano? O non potrebbe darsi, che la corrente regolare dell’Ellesponto, il quale versa le acque del mar Nero nel Mediterraneo, lo avesse indotto a credere che tutto intiero l’Oceano o il Mediterraneo scorresse continuamente come le acque dei fiumi?
- ↑ Odiss., lib. xii, 1