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di Babilonia da quello di Tapsaco sia di quattromila e ottocento stadii? Ben dice Eratostene che tanto v’ha da Tapsaco a Babilonia, ma che altrettanto poi vi avesse fra i paralleli dell’una e dell’altra città non lo disse. Perocchè egli non sostiene che Tapsaco e Babilonia siano sotto un medesimo parallelo; ma invece Ipparco stesso dimostra che, secondo Eratostene, Babilonia è più orientale di Tapsaco lo spazio di oltre due mila stadii. E noi abbiam già riferite le espressioni proprie di Eratostene, nelle quali asserisce che il Tigri e l’Eufrate circondano la Mesopotamia e la Babilonia, in modo però che la maggior parte della periferia è formata dall’Eufrate: perocchè dal settentrione scorre al mezzogiorno, poi si converte all’oriente, poscia di nuovo al mezzogiorno. Ora la via ch’ei fa da settentrione a mezzogiorno è una specie di meridiano; ma quel suo convertirsi alle parti orientali ed alla Babilonia è una deviazione dal meridiano, la quale non è poi in linea retta a motivo di quella periferia a cui già si è detto ch’esso principalmente contribuisce.

Disse poi ch’è di quattromila e ottocento stadii la via da Tapsaco a Babilonia lungo l’Eufrate; e questo egli soggiunge per indizio che non si debba pigliar quella via nè come una retta, nè come misura della distanza fra i due paralleli. Quando poi questo non sia consentito, diviene insussistente anche il credere di poter dimostrare come una conseguenza, che costituendo un triangolo rettangolo fra Pelusio, Tapsaco e il punto in cui si tagliano il parallelo di Tapsaco e il meridiano