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libro secondo | 167 |
limiti da Eratostene assegnati al fianco settentrionale della terza Sezione.
Avendo così descritto il lato settentrionale, dice, «Che non è possibile determinare il meridionale lungo il mare, perchè vi s’incontra il golfo Persico; ma che da Babilonia passando per Susa e Persepoli, e pei monti della Perside e della Carmania v’hanno nove mila e duecento stadii». – E questo lato egli lo chiama meridionale, non affermando però che sia parallelo al settentrionale. La differenza poi di lunghezza fra il lato settentrionale e quello di mezzogiorno dice che avviene perchè l’Eufrate, dopo essere corso sino ad un certo punto verso le parti meridionali, s’inclina molto all’oriente.
Degli altri due lati Eratostene descrive primamente l’occidentale: ma quale esso poi sia, se uno solo o due, non è per anco deciso. Egli dice pertanto «che dal passaggio di Tapsaco andando lungo l’Eufrate sino a Babilonia v’ha quattro mila e ottocento stadii; di quivi poi sino alle foci dell’Eufrate ed alla città di Teredone tremila. Che in quanto a’ luoghi da Tapsaco verso settentrione fu misurato fino alle Porte armene1, e son circa mille e cento stadii; ma non ancora si misurò lo spazio ove sono i Gortinesi e gli Armeni, il perchè poi egli omette di favellarne». – Del lato che accenna al-
- ↑ Non si conosce questo luogo. Subito dopo in luogo di Gortinesi dee leggersi probabilmente Gordieni, perchè di tal nome li chiama l’Autore stesso nel lib. ix; e di qui poi pare che sia venuta la moderna denominazione di Curdi. (Ediz. fr.)