Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/166

154 della geografia di strabone

alveari delle api e il miele scola giù dalle foglie. Questo avviene anche in quella parte della Media che dicesi Mattiana, e nella Sacasena e nell’Arassena d’Armenia; ma rispetto a questi paesi quella grande fertilità non dee muoverci ad ugual meraviglia, perocchè sono più meridionali dell’Ircania1, e nella temperatura del clima vincono tutto il restante di quella regione; della quale poi non si potrebbe credere sì di leggieri una tanta fertilità. Nella Margiana poi dicono che si trova spesso qualche tronco di vite, cui due uomini distendendo le braccia non possono circondare, e grappoli che hanno due cubiti di lunghezza. Somigliante alla Margiana affermano che sia anche l’Aria, e la dicono anzi superiore nell’abbondanza del vino, il quale vi si conserva fino alla terza generazione in vasi non impeciati. Abbondevole d’ogni cosa, fuori che d’olio, è anche la Battriana che coll’Aria confina: nè dee punto recar meraviglia se alcune parti di quelle regioni sono fredde, come a dire i punti elevati e montuosi; perocchè anche nei climi meridionali sogliono esser freddi i monti, ed in generale tutti i luoghi elevati quand’anche siano piani. Però sebbene le parti della Cappadocia che stanno verso l’Eussino siano molto più settentrionali di quelle contigue al Tauro; e la Bagadania (immensa pianura fra il monte Argeo ed il Tauro) sia di tre mila stadii ancor più meridionale che il mar del

  1. Le regioni menzionate qui da Strabone, tranne la sola Media, erano tutte quasi nella stessa posizione dell’Ircania. La Sacasena era fin anco un po’ più settentrionale. (G.)