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Sappiamo inoltre che il Cinnamomoforo1 è il punto più meridionale di tutta la terra abitabile: e secondo Ipparco stesso il parallelo che passa per quella regione è il principio della zona temperata del pari che della terra abitabile, ed è lontano dall’equatore circa ottomila e ottocento stadii. E siccome secondo lui dall’equatore al parallelo del Boristene v’ha trentaquattro mila stadii; così ne rimangono venticinque mila per la distanza fra il parallelo che passa pel Boristene e per la Celtica marittima, e quel che divide la zona temperata dalla torrida. La più lontana navigazione poi dalla Celtica verso il settentrione dicesi dai recenti scrittori che sia l’Ierna situata al di là della Britannia, ed appena abitabile a cagione del freddo; sicchè i luoghi che sono più oltre si crede che non possano essere abitati. Ma l’Ierna poi si dice che sia distante dalla Celtica non più che cinquemila stadii; e però trenta mila stadii o poco più circonderebbero tutta l’ampiezza della terra abitata.

Ora trasportiamoci nella regione opposta al Cinnamomoforo e soggetta allo stesso parallelo verso oriente. Quivi è Taprobana; la quale si crede per certo che sia una grande isola nell’alto del mare, situata rimpetto all’India dalla parte di mezzogiorno. Essa si allunga verso l’Etiopia più di cinquemila stadii, per quel che ne dicono, e da essa viene portata negli emporii dell’India gran copia di avorio, di testudini e d’altre mercatanzie. Qualora pertanto si attribuisca a quest’isola una larghezza

  1. Il paese dove cresce la cannella.