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libro primo 119

quando bene il mondo col quale si muovono le acque degli stretti fosse uniforme, non per questo potrebbe ammettersi la cagione da Eratostene assegnata, cioè il diverso livello dei mari che si trovano a contatto. Perocchè questa diversità di livello non s’incontrerebbe nemmanco nei fiumi, se non avessero le cateratte: nè è vero che per cagione di queste vadano soggetti al riflusso, ma di continuo si muovono verso la parte più bassa; e questo avviene perchè hanno inclinato il letto e la superficie. Ma del mare poi, chi mai direbbe ch’esso ha la superficie inclinata? principalmente secondo quel sistema che suppone sferici i quattro corpi che noi diciamo elementari. Però non può dirsi che negli stretti l’acqua sia suscettibile non solo di un movimento alternato, ma ben anche di riposo e d’immobilità; massime se non è una sola la superficie, ma da una parte è più elevata e dall’altra più bassa. Perocchè non si vuol credere che siccome la terra, per essere di sua natura solida, può avere nella propria figura permanenti cavità e prominenze, così sia anche dell’acqua: mentre questa invece, pel movimento medesimo che le viene impresso dal suo peso, si diffonde sopra la terra, e prende quella superficie che Archimede le assegna.

Aggiunge poi alle cose già dette intorno ad Ammone e all’Egitto «parergli che il monte Casio fosse una volta circondato dal mare, e che tutto quel luogo dove ora sono le così dette Gerre fosse impaludato e toccasse al mar Rosso; e che quando il mare si unì1 rima-

  1. Cioè quando l’Oceano ed il Mediterraneo si congiunsero.