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libro primo 95

pericolo; e come in questo, così esagerò anche nel dire che il riassorbimento del mare succede tre volte al giorno invece di due sole. Oltre di che questa maniera d’iperbole è usitata ai poeti, i quali sogliono dire tre volte beati, tre volte miseri, e simili: ed Omero medesimo disse tre volte beati i Danai; e notte cara e tre volte bramata; e l’asta rotta in tre e quattro pezzi. E forse dall’ora1 indicata da Omero potrebbe congetturarsi ch’egli descrisse il vero: perocchè se il flusso e riflusso accade due volte e non tre nel volgere di un giorno e di una notte, ciò concorda assai meglio coll’essere stati lungamente sotto all’acqua gli avanzi della nave, i quali poi riapparvero così tardi, rispetto al desiderio di Ulisse sospeso ai rami dell’albero:

                   Là dunque io m’attenea, bramando sempre
                   Che rigettati dall’orrendo abisso
                   Fosser gli avanzi della nave. Alfine
                   Dopo un lungo desio vennero a galla.
                   Nella stagion che il giudicante, sciolte
                   Varie di caldi giovani contese,
                   Sorge dal foro e per cenar s’avvia
                    Dell’onde usciro i sospirati avanzi.

Tutte queste circostanze danno indizio di un tempo di notabil durata, principalmente dacchè il poeta lo prolunga fino alla sera, nè dice semplicemente quando il giudice sorge dal foro, ma v’aggiunge, sciolte varie di

  1. I testi ordinarii leggono ἀπὸ τῆς χὥρας, ma il Coray sostituisce τῆς ὥρας, lezione già preferita nella versione francese, e indicata primamente dal Casaubono.