parimente confrontato dall’editore dei tre primi libri Brequigny, e del quale le varie lezioni dal principio alla fine furono segnate nell’inglese edizione, e dall’ottavo libro fino alla fine nella tedesca. Dei rimanenti codici le varie lezioni, quante furono da me inserite nel testo, le ho tolte dagli altri editori che le raccolsero. Accade talvolta che io riassuma nel mio testo le lezioni di quello del Casaubono, quando giudico che sieno senza ragione rifiutate dall’editore tedesco... (248) Adunque allorchè la mia lezione non concorda con nessuna delle accennate, nè colle correzioni del Casaubono, o di altri critici, ella procede da correzioni che io ho fatto per congettura. Di queste correzioni molte forse sono errori del mio cattivo giudizio; non pertanto poche ne troverà il lettore tali da pervertire il retto testo di Strabone. Se mai ad una sconciatura ne ho sostituita un’altra, l’infelice mia correzione potrebbe forse anzichè danno procacciar guadagno, offerendo ad altri occasione di trovare ciò che vanamente ho cercato. Non v’ha critico che colle sue infelici congetture non abbia già guidato altri critici alla felice scoperta del vero. Dei non pochi passi di Strabone, i quali com’io diceva, rimangono non corretti, ve ne ha di due specie; altri ch’egli è impossibile correggere mai col mezzo dei codici sinora conosciuti, perchè in tutti trovasi interruzione di parole o frasi, delle quali lo smarrimento smarrir fece la mente ed il legame del testo; altri comechè in apparenza non interrotti, tuttavia senza sintassi e di difficile intelligenza. Io dunque gli ho lasciati quali lasciarongli i miei predecessori, nè più del convenevole