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ALLA GEOGRAFIA DI STRABONE 51

perato, se non con poche congetture o correzioni del testo nel I e nel II libro, quante ha egli stimato accettare. Egli attendeva parimente alla traduzione dei due ultimi libri XVI e XVII quando la morte il rapì alla fine del mese di maggio del presente anno 1815, nè ancor so se essi trovansi compiuti nella sua biblioteca (246).

Se l’impaginatura del Casaubono facilita al lettore, come ho detto, il ritrovamento delle annotazioni francesi, vi sono contuttociò molte parti del testo cangiate nella mia edizione, senza che le cagioni sieno indicate nella traduzione francese, o perchè sì minuta esposizione era soverchia in traduzione priva di testo, o perchè il cangiamento fu ideato dopo la traduzione. Alcune di queste mutazioni hanno tanto più d’uopo di essere indicate, quanto che fanno il senso del testo diverso dalla versione. Oltracciò desidera naturalmente il critico lettore sapere se le mutazioni poggiano su varie lezioni di codici, o sulle altrui emendazioni, o sulle congetture dell’editore. Per siffatti motivi adunque penso dopo l’impressione di tutto il testo, aggiungere alcune poche annotazioni spieganti i motivi che m’hanno indotto a fare questi nuovi cangiamenti. Ma perchè, come dice il proverbio: molte cose stanno fra il bicchiere e l’estremo del labbro (247), cade in acconcio che io porga al lettore i mezzi di giudicare la presente edizione anche quando l’editore avrà cessato di vedere la luce.

Un solo codice ho detto poco anzi aver io confrontato, segnato col numero 1393. E questo è quello che io cito spesso nelle annotazioni francesi, e che fu