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ALLA GEOGRAFIA DI STRABONE 45

numero, se ella vuolsi reputare edizione, ma ella non è quasi che ristampa della quinta edizione, ossia della seconda del Casaubono impressa in Amsterdam. Così confessa lo stesso inglese Falconner (227) che l’ha pubblicata nel 1807 in Oxford (228), ed una tal confessione saria bastevole a liberarlo da ogni colpa, se egli almeno purgato avesse Strabone dai solecismi e barbarismi. Questo ripulimento ha il lettore diritto di esigere dagli editori anche senza la testimonianza dei manoscritti, e si sdegna poi se noi trova quando gli stessi manoscritti l’indicano solennemente {229).

Ma se colui che imprende una nuova edizione per provarne la necessità è costretto di accennare i difetti de’ suoi precessori, sarebbe egli poi reputato ingiusto, ove questi difetti accennasse unicamente, e passasse i pregj sotto silenzio. Adunque in quest’edizione inglese il testo di Strabone non è, come ho detto, se non semplice ristampa. Ha non pertanto due pregj, utili ai futuri editori, come il furono a me. Il primo è l’aumento delle note, il secondo è il paragone d’un maggior numero di codici, e l’indicazione non solamente delle varie lezioni in essi trovate, ma eziandio di quelle che altri trassero da altri codici. In simil guisa l’editore avendo innanzi agli occhi sufficiente materiale pel suo lavoro, guadagna tutto il tempo che avria dovuto consumare per raccogliere quel materiale da molli codici, o molte edizioni, nè ha più d’uopo se non che di giudizio nella scelta. E tante sono le edizioni di Strabone anteriori alla mia (230). Versioni di esso si annoverano le seguenti.

Primamente Strabone fu tradotto in latino dal vero-