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— 33 e le principali tutte che si richieggon a gran poema „, ma con qualche difettuzzo. Se non che qui consisteva il punto vero pel Borghini: " qual sia di maggior lode degno un epico o eroico poema grande non interamente perfetto, o un piccolo e minuto che sia perfetto,,; e in ciò si risolveva a favore di Dante. Né s’induceva a questa preferenza per le molte scienze che nel poema di lui sono inchiuse, sebbene gli paresse " quasi una divinità d’ingegno ^^ il solo " aver saputo e potuto innestarle di sorte, che elle servono al bisogno del poema con grazia e leggiadria „. " Noi (scriveva) lasciando le scienzie, dove del poeta si parla, ammiriamo r altezza dell’invenzione atta a comprendere, come era il suo fine, tutte l’azioni degli uomini, ogni sorte di vita, ogni specie d’accidente umano; gli affetti espressi miracolosamente, quei,’li più gravi, e per dir COSI più tragici, con somma maestà e grandezza, da generare facilissimamente ammirazione e spavento, ma que’ più dolci e piacevoli con una umanissima dolcezza. Nell’esprimere poi le proprie nature e qualità delle persone e delle cose, tanto propio, tanto efficace, tanto chiaro, che non si può imaginare, non che veder meglio. Delle similitudini e imagini è me’ tacer che dirne poco, perché in queste non ha avuto mai pari, cosi nell’appropriate maravigliosamente a proposito, come nell’esprimere felicemente, e secondo la propria natura loro, le imagini brevissimamente, quell’altre più largamente e non però di soperchio. Quanto poi alla descrizione de’ costumi in lui, o nella sua persona o in quella d’altri, che è parte di quello che disopra di