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- 23 — né la più piacevole invenzione, per soggetto del suo poema, di lui; e nessuno la ordinò di poi meglio, e la ornò di favole, e descrisse con più bei colori rettorici modi poetici, onde nasce il diletto in chi la legge, di lui (1). Ciò appariva tanto più maraviglioso in Dante, in quanto che tanto alto egli era giunto, disponendo di pochi mezzi. ’^ Chiunque discretamente ( diceva Girolamo Benivieni ) pesaj* volesse i meriti o demeriti del poema di Dante, doverrebbe la prima cosa recarsi innanzi alli occhi l’infelicità e rozzezza di quel secolo, al buio veramente di tutte le gentilezze e ornamenti più leggiadri „ i}). Né era poca scusa pei di questa lingua meglio e più onoratamente saputo esprimere i suoi concetti ( In Difesa della lingua fiorentina e di Dante; Firenze, Torrentino, 1556; pag. 9 ) — Chi preferiva V Alighieri al Petrarca potevasi al parere del Gelli assomigliare a quelli ai quali piacciono le pitture fiandresche più che un quadro di Michelangelo (Letture, I, SSO-lV Notevole il giudizio del Varchi: «Il Petrarca, come lirico, è più perfetto che Dante, come eroico; perciocché nel Petrarca non si*può per avventura desiderare cosa nessuna da niuno, e in Dante qualcuna da ciascuno, e specialmente d’intorno alle parole. Ma la grandezza e /magnificenza dell’eroico è tanto più maraviglio^a e giovevole della purità e leggiadria del lirico, che io per me torrei d’essere anzi buono eroico, che o timo lirico. E chi non efeggerebba di toccare piuttosto messfsanamente un violone, che perfettamente scarabillare un ribechino? <( Ercolano, ques. 9.° ). Della comparazione che il Borghini faceva dei due* grandi poeti vedremo; il Salviati pure tenne superiore Dante ( Avvertimenti cit, I, 88 ). (») Letture, I, 307. (^) Discorso sopra la Commedia di Dante nel codice magliabechiano I, 91. È senza titolo e nome d’autore; è apparisce (come ben dimostrò il Follini ) «piuttosto il sunto dei ragionamenti fatti dal Benivieni sopra Dante raccolto dalla viva voce^ che la copia di una sua opera» ( Nuovo Giorn. dei letterati di Pina: t. XXI ).