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- 4 in che da molti fu tenuto il divino poeta. Ad ogni modo, se è da tener più conto "dell’opinione di pochi grandi che di molto popolo» {^), gli uomini maggiori del cinquecento furono specialmente studiosi di Dante, che ebbe per ammiratori poeti come l’Ariosto e il Tasso, artisti come Michelangelo, filologi come il Borghini, filosofi come il Campanella, eruditi come il Mazzoni, letterati come il Trissino, lo Speroni, il Gelli e il Varchi. Vediamo più particolarmente ogni cosa. n. Della fama che Dante godè nel cinquecento sono testimonianze dirette e sicure i giudizi che nelle opere letterarie di quel secolo, specialmente nelle grammatiche e nelle poetiche, frequentemente s’incontrano sulla qualità, dell’ingegno di Dante e sul valore della sua poesia. Quando Vincenzio Borghini dichiarava di celebrar Dante " per un ingegno eccellente, miracoloso, divino „, ed aggiungeva l’opera sua sembrargli "bellissima, stupenda, sovrumana „ (^), non diceva cosa che dovesse parere stravagante alla sua età, e ai fiorentini iu particolare. Per questi Dante era " gloria ed onore particolare „ della loro città p), anzi " veramente prima luce della gloria fiorentina,, (*). "Abbiamo Dante, Dan(*) Balbo, Vita cit, p. 437. (*) Prose fiorentine; Firenze, 1745; IV, IV, 161. {^) Gelli, Letture edite e inedite sopra la C. di D.; Firenze, Bocca, 1887; I, 11. (■*) Borghini, Carteggio con Girolamo Mei conservato dalia Bi