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Il cuore adunque il cuore innanzi lutto bisogna formare nei fanciulli; ed è appunto questa oggi la prima e più potente cagione de’ nostri mali, il difetto di cuore negli uomini. Dura cosa a pensare, che in questa terra dove hanno sempre battuto tanti nobili cuori, dove noi dal sentimento del Bello siamo educati all’affetto, e dalla potenza dell’ingegno all’altezza della Virtù, e dalla sventura di secoli alla scuola della carità di fratelli, dove tante migliaia di giovani morirono di carnefice con questa patria nel cuore da Crescenzio a chi morrà forse oggi o domani, dura cosa a pensare, che, a dispetto quasi della natura e delle glorie e dei martirii nostri, non sieno tanti oggi in Italia che, avendo un cuore educato alla bellezza della Virtù, si accordino tutti in un solo affetto e in un solo pensiero per far sentire finalmente la nostra potenza! Pochi, è vero, sono i privilegiati dal cielo di un cuore che quasi per naturale istinto sia portato a sentire la bellezza del bene; tuttavia là dove manchi la spontanea natura, accorre in aiuto l’educazione che nobilita anch’essa le anime, ma se non incomincia a informare di sè il cuore quando è ancor tenero, e non adopera tutti quegli argomenti che sono suggeriti dalla gentilezza della virtù, le indoli si fanno o restie o false, o piegano al bene per metà, pronte sempre a ritorcersi al male appena ne