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col nome di madre! Oh! questa dev’esser certo una di quelle misteriose voluttà che si provano talora in terra, e, quasi a conforto di anni ed anni di dolori, durano un attimo e bastano; perchè in quell’attimo solo la madre vede tutto l’avvenire del suo pargoletto e lo vede bello e ridente, perchè bello e ridente essa il vuole, e sulla fiorita via che ha dinanzi accompagna e segue sempre affannosa il figliuol suo, insino al punto in cui ella si riposa e si addorme, contenta di lasciarlo felice. Ma poi riavuta da quel baleno di estasi, si guarda intorno, e vede che molte madri così orgogliose un tempo de’ loro fanciulli, da cui si aspettavan gioia ed onore, piangon talora e si lamentano con sè medesime della mal conceputa speranza; ed ella teme allora che il medesimo incontri anche a lei, e pensa e studia le maniere per cui quella gioia non le si abbia a mutar giammai in tristezza.

Di che avviene, che alcune madri, non ammaestrate a conoscere in che stia veramente la felicità, si avvisano di adempiere in tutto all’ufficio loro e di aversi ad aspettare ogni consolazione dai figli, sol quando nulla manchi ad ogni loro vogliuzza, o che appariscano in pubblico in tutta eleganza di arnesi infantili, o che ancor grandicelli tutto il dì passino fra balocchi e ninnoli: nè di virtù loro si parla se non quando sonnecchianti si adagiano o se ne la-