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consorte, nè pel timore della vendetta del di lei padre, nè pel riflesso che l’altezza del suo proprio grado metteva i modi del viver suo al cospetto di un’intiera nazione, la quale dispregierebbe il principe che se medesimo rispettar non sapeva, vilissimo schiavo d’indegna passione, così che per lui ridicola diventava ogni mostra di potenza e di gloria, disdetta dall’ignominioso spettacolo di tanta debolezza di carattere e bassezza di voglie.

Benchè quei figliuoli dì Dio, che abbandonavansi colle figliuole degli uomini ad ogni turpitudine, tanto da far pentito Iddio d’averli creati, rinsavirono forse alle minaccie di una total distruzione? O potè sopra di essi l’esempio o l’esortazione del giusto Noè? — I cittadini di Sodoma e di Gomorra cessarono forse di violare le leggi più sacrosante di natura perchè comminata era sulla Pentapoli una pioggia di fuoco? O la loro sfrenatezza fu vinta per le preghiere di Abramo o per l’esempio di Lot? — E non fu mentre le fiamma divoravano le cinque corrotte città, che le figlie di Lot abbriacavano il padre per aver seco lui carnale commercio? — Valse la castimonia di Giuseppe a tenere in rispetto la concupiscenza della moglie di Putifarre? — O l’età avanzata e le terribili conseguenze d’una calunnia, trattennero i giudici d’Israele dal tentare la conjugal fedeltà di Susanna? — Non era al cospetto di un’intiera nazione l’israelita che entrava in un postribolo a sfogare una volta