Pagina:Della decollazione di S. Giovanni Battista.djvu/8


— 8 —


La facile condiscendenza trovata, portò al colmo la nascente passione di Antipa, il quale di Roma tornava alla sua residenza determinato a crear l’occasione di formalmente ripudiar la regina. E l’ansia istessa di riuscirvi il rese abbastanza imprudente, tantochè l’infelice principessa dovette accorgersi, suo malgrado dell’infamia che gli si preparava, e giudicò spediente di prevenirla. Laonde, domandato ed ottenuto dal coniuge infedele il permesso di visitare il castello di Macheronte, ritornò invece nella paterna magione1.

Erode Antipa che, non altro appunto sospirava che di soddisfare al novello amore, esultò per questo inaspettato e più pronto verificarsi della condizione posta da Erodiade al progettato concubinato; e rapitala senza più al troppo mite Filippo, non esitò a dar dal trono lo scandalo di un connubio adulterino e doppiamente incestuoso2.

Vi sarà facile l’immaginare qual sinistra impressione produr dovesse nel popolo il brutto esempio che gli venìa dalla reggia, e massime in un popolo pel quale era legge la denuncia e la morte della donna rea di adulterio. Più difficile forse vi tornerà il comprendere come Erode da quel licenzioso procedere trattenuto non fosse nè per la savia dignitosa condotta della vera

  1. Butler e Calmet.
  2. Autori citati. — Cornelio a Lapide nel Commentario al Capo VI di s. Marco.