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Al Cav. Provveditore
dello Camera Com. di Firenze

Li 15 Ottobre 1835.


S. A. I. e Reale nella veduta di promuovere il maggior comodo pubblico, benignamente accogliendo le preci umiliatele da Claudio Ogier, come Procuratore dei Fratelli Seguin di Parigi, con veneralissimo dispaccio dei 13 stante, si è degnato permettere ai prefati Fratelli Seguin di fabbricare due Ponti di ferro sul fiume Arno nei contorni di Firenze, uno fuori della Porta S. Niccolò, l'altro fuori della Porta al Prato e precisamente nei luoghi o presso i luoghi nei quali ora esistono le due barche traiettizie e di formare una Societá Anonima di Azionisti per la fabbricazione dei detti Ponti, ritenute le dichiarazioni ed obblighi espressi nel qui annesso progetto in stampa, e salve le condizioni e disposizioni che appresso e non altrimenti:

1.° Che tenuti fermi in ogni rapporto i regolamenti doganali in vigore sará soltanto permesso ai rettori delle mercanzie di transito il passaggio sui Ponti da costruirsi, previi i riscontri, verificazioni e formalitá che dovrá praticare a detti Ponti la Direzione della Dogana di Firenze, a tutela dell’ interesse della finanza dietro le istruzioni che le saranno date dall’Amministrazione Generale e col pagamento dei diritti dovuti all'Erario Regio ai termini delle leggi veglianti e di quelle che potessero sopravvenire;