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saggio dei veicoli (Decreti prefettizi del 19 Ottobre 1872 e del 1° Aprile 1875);
2.° Carte e fascicoli su questioni suscitate dalla Società per danni che affermò di avere subiti, per l’allargamento della cinta daziaria, dopo l’esecuzione del piano regolatore approvato con R. Decreto 19 Settembre 1866;
3.° Altre carte e un fascicolo su questione di risarcimento di danni per l’esecuzione di opere alla pescaia di San Niccolò;
4.° Indicazioni frammentarie, desunte specialmente da due pareri dell’Avv. Andreucci, sul riscatto dei ponti di ferro tentato nel 1866 e nel 1872;
5.° Documenti recenti raccolti in occasione delle proposte di riscatto e di municipalizzazione.
Ciò osservato ho l’onore di presentare a V.S. la relazione che mi fu commessa dagli egregi colleghi della commissione legale.
La concessione ottenuta dai fratelli Seguin di Parigi il 15 Ottobre 18351 ebbe un precedente notevole in un Atto Sovrano per la costruzione di due Ponti di Ferro nel Valdarno inferiore, ad iniziativa di una società toscana, nella quale troviamo i piú chiari nomi di quel tempo da Gino Capponi a Francesco Domenico Guerrazzi. Tale Società fu autorizzata con dispaccio del 2 Giugno 1832 e, fu regolata con minuziose disposizioni2, che servirono poi di norma anche per quella costituita per iniziativa dei Fratelli Seguin.
La costruzione dei ponti fuori la porta San Niccolò e fuori la porta al Prato ebbe il fine precipuo di migliorare e di coordinare le comunicazioni dei Comuni suburbani e