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onde da quella parte che cotale potestà, la quale fa gli uomini felici, viene a mancare, da quella sottentra la impotenza, la quale gli fa miseri; e così è di necessità che nei regi sia maggiore la parte della miseria, che quella della felicità non è. Dionisio tiranno di Sicilia, sapendo per prova quanti e quali fossero i suoi pericoli e degli altri tiranni, assomigliò il timore del regno a quella paura che s'ha d'una spada, la quale continovamente ti penda ignuda e stia per caderti sopra la testa. Qual dunque potenza è questa, la quale non può nè scacciare da sè i morsi delle sollecitudini, nè schivare le punture e trafitte delle paure? E' non è da dire che essi non volessero vivere sicuri; che vorrebbono, ma non possono: e si gloriano poi d'essere possenti? Giudichi tu potente colui, il quale vedi che vuole di quelle cose che egli non può avere? Tu colui giudichi potente, il quale s'attornia e guernisce di sergenti e masnadieri? colui, il quale ha maggior paura di coloro cui egli cerca di spaventare, che non hanno essi di lui, il quale per parer d'essere potente si ripone nelle mani di coloro che lo servono? Ora che bisogna che io de' famigliari delli re disputi, avendo mostrato che i regni stessi sono di tanta debolezza ripieni? i quali famigliari la potestà regale, molte volte essendo ella ancora in istato, e molte volte caduta che ella n'è, abbatte per terra e ruina. Nerone costrinse Seneca famigliare suo e maestro ad eleggersi qual morte più gli piacesse. Antonio imperadore fece tagliare a pezzi da' suoi soldati Papiniano, il quale tra' suoi cortigiani