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ricchezze di questo mondo, posciachè non prima si comincia ad esser ricco, che si fornisce d'esser sicuro!


LE QUINTE RIME.

Oh bene avventurosa
     Età prisca, ch'a quello
     Vivea contenta che la terra dava!
     Ella non piuma oziosa,
     5Non gola, non rubello
     Ozio lascivo di virtù curava;
     Ma la fame domava
     Dopo un lungo digiuno
     Col grande arbor di Giove,
     10Nè sapea come o dove
     Si mescolasse il vino e 'l mele in uno,
     Nè lane in grana o d'ostro
     Tigner le sete, come al secol vostro.
Sopra le molli erbette
     15Dormían sonni sicuri;
     Spegnean la sete a chiaro rivo o fonte.
     Lor tugurii o casette
     Senza coperta e muri
     Erano, o d'alme quercie ombre alte e pronte,
     20O spelonche entro un monte.
     Non aveva il pino allora
     Corso l'onde marine,
     Nè varie e peregrine
     Merci portate a strani lidi ancora;
     25Nè s'era a fiero invito
     Di trombe suon nè di tamburi udito.
Non odio acerbo od ira
     L'armi, nè sdegno altero,
     Tinte di sangue spaventoso avea;
     30Ma cagion, chi ben mira,