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     10Sua magion ponga: chè, chi dritto stima,
     Quella a pena sostiene
     I venti; e questa viene,
     Mancandole il terreno,
     A piegar tutta, e venir tosto meno.
15Se vuoi lieto e sicuro
     Viver senza periglio,
     Fondar tua casa sopra umil ma duro
     Sasso prendi consiglio.
     Chi ciò fa, quando il figlio
     20Del buon Saturno tuona,
     Non scolora la fronte e non corona;
Ma dentro allegro e fuori
     Colle sue scorte fide
     L'ira del cielo e le minaccie ride.


PROSA QUINTA.

Ma, posciachè i rimedii delle mie ragioni già cominciano a scendere in te e penetrarti, penso che sia bene che io usi di quegli i quali alquanto siano più gagliardi. Or su dunque, presupponghiamo che i doni della fortuna non fossero nè cadevoli, nè transitorii: che cosa però si ritrova in loro, la quale o possa mai divenire vostra, o, ragguardata molto bene e considerata, non invilisca? Dimmi: le ricchezze sono elleno da essere tenute in pregio per ragion di voi, o per loro propria natura? E qual di loro è meglio: l'oro massiccio, o buona quantità di danari contanti? Certa cosa è, che più risplendono spendendole, che serbandole; conciosiacosachè l'avarizia fa sempre gli uomini odiosi, e la larghezza chiari. Ora, se restare appo alcuno non può quello che egli in altrui trasferisce, allora sono da stimare i danari,