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della congiura di catilina | 17 |
citori Fortuna. La cosa per se, i tempi, i pericoli, la necessità, la ricca preda, più che i miei detti, vi esortino. O duce mi vogliate, o soldato, nè ingegno mi manca, nè forza. Sarovvi, spero, a quest’impresa e consigliere e compagno; s’io pure me non lusingo; e se, più che a imperare, non siete voi pronti a servire.»
XXI.
Udito che l’ebber coloro, cui, d’ogni sciagura forniti, nè bene rimanea nè onesta speranza; benchè ad essi l’intorbidar l’altrui pace guadagno sommo paresse; molti pure vollero chiarire a quai patti s’avrebbe a far guerra, quai ne sarebbero i premj, donde le speranze e gli ajuti. Catilina allora promettea: di annullare ogni debito; di proscrivere i ricchi; ed inoltre, magistrature, sacerdozj, rapine, e quant’altre cose la guerra e l’insolenza dei vincitori dietro si trae. Aggiungeva; essere a parte dell’impresa, Pisone in Ispagna, Sizio Nucerino nella Mauritania, ambi coi loro eserciti; Cajo Antonio necessitosissimo uomo ed intimo suo, chiedere il Consolato, e sperarselo egli collega: ove il fosse, sarebbero essi i primi all’oprare. Scagliando inoltre invettive assai contro i buoni, ad uno ad uno i suoi encomiava: a questo la propria povertà esponeva; a quello la di lui cupidigia; i pericoli e l’ignominia ad alcuni; le vittorie di Silla e il bottino a molti altri. Vedendoli poi tutti animosi, esortatili ad avere queste sue parole a petto, l’adunanza disciolse.
XXII.
Dissero alcuni, che Catilina dopo l’arringa li costringesse a giurare con orribili imprecazioni, delibando, come suol farsi nei riti sacri, una tazza; ma piena di umano sangue misto con vino: e che dopo svelasse loro il suo inganno; per ragione adducendone ch’essi, consapevoli l’un l’altro di una sì orrenda empietà, tanto più fidi fra lor rimarrebbero. Molti, e queste ed altre cose stimarono inventate da coloro, che con l’accrescere l’atrocità del delitto dei giustiziati, credevano scemare l’odio in cui era incorso Cicerone dacchè condannati gli ebbe. Io tali cose, benchè importanti, non le potei chiarir mai.