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14 c. sallustio crispo

giura; non potendo d’allora in poi quell’animo contaminato, in odio agli Dei e agli uomini, nè giorno nè notte ritrovare mai pace; cotanto nell’irrequieta fantasia martellava il rimorso. Pallido quindi ed esangue costui, bieco gli occhi, or furioso movendosi, or lento, al contegno ed al volto insano mostravasi.

XVI.


La gioventù da esso, com’io diceva, sedotta, egli frattanto ammaestrava in più modi a male opre: il falso attestare, contraffar le firme, fede ricchezze e pericoli tener in non cale. Diffamati poi, e d’ogni vergogna spogliati, promoveali a maggiori misfatti. Ove anco non occorresse il commetterli, affinchè nell’ozio non intorpidissero il coraggio e la mano, com’uomo per natura pessimo e crudele, facea loro ed innocenti e colpevoli del pari assalire e svenare. A tali amici e compagni Catilina affidatosi, e sapendo inoltre, essere in ogni parte i debitori moltissimi, e parecchi soldati di Silla per prodigalità impoveriti, memori delle antiche rapine e vittorie, anelare la guerra civile; deliberò egli alfine di opprimere la repubblica. Esercito allora in Italia nessuno: Pompeo, nei confini ultimi dell’impero guerreggiava: insperanzito assai Catilina del Consolato: sospetto nessuno in Senato: tranquilla e sicura ogni cosa, a’ suoi disegni arrideva.

XVI.


Perciò circa il principio di Giugno, Consoli Lucio Cesare, e Cajo Figulo, cominciò egli ad esortare separatamente gli uni, esplorar gli altri, le forze sue, la non provvista Repubblica, e gli alti vantaggi della congiura esponendo. Chiarite a suo senno le cose, i più necessitosi ed audaci adunò, Intervennervi, dei patrizj, Publio Lentulo Sura; Publio Autronio; Lucio Cassio Longino; Cornelio Cetego; Publio e Servio Sulla, figli di Servio; Lucio Vargontejo; Quinto Annio; Marco Porzio Lecca; Lucio Bestia; Quinto Curio: dei cavalieri, Marco Fulvio Nobiliore; Lucio Statilio; Publio Gabinio Capitone; Cajo Cornelio: molti nobili inoltre delle colonie e municipj. Parecchi altri nobili occultamente consapevoli della congiura, meno che da povertà o da altra strettezza, dalla speranza del governare eran mossi. Del resto i giovani pressochè tutti, e principalmente i nobili, favorivano Catilina; come quelli che viver volendo oziosi nella mollezza e nel lusso, ed anteponendo al certo l’incerto, più nella guerra che nella pace speravano. Marco Licinio Crasso ne fu