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della congiura di catilina | 13 |
da ciò, ed ogni altra effeminata dissolutezza, appassionatamente cercavansi: donnescamente prostituivansi gli uomini: sfacciatamente impudiche le donne: nell’imbandir laute mense, il mare depredato e la terra: nè sonno, nè fame, nè sete, nè freddo giammai, nè stanchezza, aspettarsi: preoccupati i bisogni tutti dal lusso. Sì fatti vizj impoverivan la gioventù, e la spingevano quindi ai delitti. Male avvezzi quegli animi guasti, non poteano i lor desiderj frenare oramai: onde vieppiù smoderatamente si davano ad ogni guadagno e allo spendere.
XIV.
In cotanta e così corrotta città, difficile a Catilina non era l’attorniarsi in numeroso corteggio d’ogni più scellerato ed infame. Chiunque, impudico, adultero, banchettatore, avea fra queste arti straziati i beni paterni; e chi era oppresso dai debiti contratti per comprare la impunità di diversi delitti; e quanti parricidi, sacrileghi, convinti rei o vicini ad esserlo: e quanti o dalla spergiura lingua, o dalla insanguinata mano alimenti ritraevano; tutti in somma coloro, cui ribalderia, povertà, e mala coscienza angustiavano, di Catilina famigliari eran tutti e suoi intimi. E se un qualche innocente nella di lui amicizia incappava, la domestichezza e le lusinghe facilmente simile e pari agli altri il rendevano. Ma guadagnarsi bramava principalmente i giovinetti; i di cui animi molli, e per età volubili, con inganni agevolmente adescavansi. Onde, a chi donne, a chi cani e cavalli, secondo le loro brame, provvedea; non al decoro perdonando nè a spesa, purchè se gli rendesse obbligati e fedeli. Molti credettero, il so, che costoro in casa di Catilina si prostituissero: ma una tal fama su congetture più che su fatti fondavasi.
XV.
Catilina, fin dall’adolescenza di molti nefandi stupri colpevole, viziata ebbe una nobil vergine, una Vestale; ed altri simili delitti, commesso contro le umane e divine leggi. Innamoratosi egli poi d’una Aurelia Orestilla, (di cui, tranne la beltà, nulla erane lodato dai buoni) temendo costei del figlio di Catilina già adulto, mal si arrendeva ella a sposarlo. Onde per certo si crede, che Catilina stesso uccidesse il proprio figliuolo, così alle scellerate nozze la casa sgombrando. Quest’atrocità, a parer mio, principalmente lo spinse a vieppiù affrettar la con-