Pagina:Della condizione giuridica della donna.djvu/82

76 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

famiglia, ma che non occorreva affrettarsi troppo, e rendere così più difficile il successo della nuova dottrina. Ed egli ebbe anche il buon senso di riconoscere in questa occasione che idee consimili aveano già screditato e ucciso il sansimonismo1.

Ultimo fra i sognatori francesi di un totale rinnovamento sociale fu Pietro Leroux, e veramente le stranezze da lui propugnate completarono il discredito di quel genere di speculazioni. Fra le idee del Leroux vi era anche quella della ammissione della donna a tutte le funzioni politiche, idea per verità tutt'altro che assurda per sé medesima, e riprodotta anche dopo e discussa seriamente da scrittori assai più assennati. Ma pur troppo la raccomandazione del Leroux non giovò gran fatto a scemare il disfavore ond'è naturalmente accompagnata presso la maggior parte una così grande novità.

Uno dei peggiori frutti della propaganda socialistica nella quistione femminile, fu in Francia quell’indirizzo ostile al matrimonio che prevalse in molta parte della letteratura contemporanea, e che di certo nocque del pari assaissimo alla moralità nazionale ed alla stessa causa del miglioramento della condizione sociale delle donne. Pur troppo anche più d'una donna ebbe parte a sì deplorabile apostolato, e più di tutte quella impareggiabile scrittrice che si asconde sotto il nome di Giorgio Sand (Aurora Dupin, baronessa Dudevant), l'autrice della Pulcheria, d'Indiana, di Lelia! Nè allo stesso rimprovero può sfuggire Madame Émile de Girardin (Delfine Gay), autrice di un libro intitolato: La libertà nel matrimonio2, ovvero l’eguaglianza dei figli davanti alla madre. Le intenzioni di questa signora sono eccellenti; essa ha principalmente di mira il far cessare non tanto la distinzione della parentela legittima e illegittima, quanto il fatto medesimo della procreazione di figli

  1. Vedi Sudre, Histoire du communisce, 4a ediz., Paris, 1850, p. 216.
  2. La libertè dans le mariage, ou l'égalité des enfants davant la mère, Paris, 1855.