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70 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA


Ma pur troppo la stessa imparzialità di giudizio del Locke intorno ad un importante argomento della quistione femminile, non ebbero, lo ripeto, occasione di dimostrarla del pari molti celebrati scrittori politici del secolo XVIII, appunto perchè alle quistioni politiche di preferenza rivolsero il loro studio, quantunque il loro ragionamento solesse dipartirsi dall'imparziale considerazione della natura delle cose, e l'abito loro intellettuale fosse quello della critica e della indipendenza delle opinioni. Epperò non è da maravigliare che il Montesquieu, nello Spirito delle leggi1, siasi lasciato sfuggire la grossolana osservazione, che la natura ha dato alle donne certe attrattive, e che l'influenza loro e l'importanza non trascendono queste attrattive, ed anche sia caduto nella contraddizione di dichiarare contro natura e contro ragione che le donne siano padrone in casa, e di ammettere che elle governino gli imperii col prestigio della loro dolcezza e colla moderazione ingenerata dalla stessa loro debolezza2. Né per lo stesso motivo è da meravigliare che il Rousseau, il più vicino progenitore della rivoluzione francese, non abbia trovato posto nel suo contratto sociale pei diritti delle donne.

Non fu quindi prima del secolo nostro posta veramente la così detta quistione femminile. Essa non è oggi che una parie della quistione sociale, toccata in retaggio al secolo decimonono, come il decimottavo si dedicò di preferenza alla quistione del riordinamento politico dello Stato moderno. La Rivoluzione francese fece a dir vero non poca cosa a pro delle donne collo abolire nelle eredità intestate, la preferenza dei maschi, importantissimo principio che poi il Codice Napoleone confermò e portò seco nella maggior parte dei paesi civili d'Europa e fuor d'Europa. Ma quella ed altre parziali riforme non furono propriamente cagionate da dottrine giuridiche e i sociali più

  1. Lib. XVI, cap. II.
  2. Ib., lib. VIII, cap. XII.