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DELLE DONNE 51

zione civile. Certamente le dottrine di san Gerolamo intorno al matrimonio non sono quelle dei Concilii, a cominciare dal quarto secolo, e molto meno quelle delle stesse legislazioni civili dei popoli cristiani da quell'epoca in poi.

I benefici effetti del Cristianesimo rimasero sospesi, e la nuova religione si corruppe essa pure durante quel lungo periodo di disordine e di decadenza che porta il nome di Medio Evo. Il predominio della forza brutale, la rozzezza dei costumi, la interruzione delle tradizioni civili dell'antichità, tutte conseguenze della violenta sovrapposizione delle orde germaniche alla società latina, fecero dare addietro il mondo civile in tutti gli ordini, intellettuale, morale, giuridico, e per poco non ricondussero la barbarie primitiva. I grandi ideali etici che il Cristianesimo aveva recati nelle coscienze e nei costumi, benché non dimenticati, rimasero pressoché sterili, e rappresentati appena da forme e riti superstiziosi. La stessa Chiesa cristiana senti l'influenza dei tempi, e si atteggiò a governo esteriore, anzi che interiore, del genere umano, e più che al rinnovamento della società mirò a disputarne il governo al potere laico, di cui imitava le passioni mondane e l'egoistico dispotismo. Cominciò allora un secondo Cristianesimo, di forma e di apparenza, esprimente in sostanza una transazione cogli interessi e colle passioni profane e sacerdotali, e avente di comune col vero e primitivo Cristianesimo poco più che il nome e la professione di fede. Il qual secondo Cristianesimo durò con vari aspetti moltissimo tempo nel mondo moderno, ed oggi ancora non è cessato in gran parte delle genti civili, ostacolo non meno grave delle esagerazioni ascetiche dei primi secoli dell'era moderna, a che questa si penetrasse davvero dello spirito dell'evangelo, e i grandi principii di questo convertisse davvero in vita nuova.

Non è quindi a meravigliare che nel medio evo tutti i diritti dei deboli fossero poco protetti, e in particolare quelli delle