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DELLE DONNE 239

cui titolo non risponde al contenuto, mirando il primo evidentemente all'effetto sul pubblico, mentre il secondo si risolve in sostanza nel propugnare la tesi che l'intelligenza femminile non è meno nobile della maschile1, e che nel morale le donne sono superiori agli uomini sia nelle virtù private che non hanno compenso di onore e di fama, sia nella carità del prossimo2. La corruzione del sesso femminile non è mai pel Dell'Acqua da attribuirsi intieramente né principalmente ad esso3. La pretesa incostanza dei femminili affetti è negata dall'autore, in tutti quei casi in cui questi vengano dal fondo dell'anima, e non da affettazione4. Ed anche egli osserva la superiorità delle donne «in quelle minute cognizioni morali, che si applicano ad ogni istante, e che fanno giudicare più rettamente dell'indole e del valore delle persone»5. Vuole poi il Dell'Acqua una riforma della femminile educazione, intesa ad aumentarne l'istruzione, guarentigia della moralità6, e a sviluppare le facoltà morali proprie della donna, tenendo

    Sa Majésté Frédéricque Louise reine de Prusse, par le chev. Dell'Acqua, milanais (Berlino 1798). Il generale interessamento della società d’allora alla quistione femminile è provato dalla qualità dei soscrittori all’opera del Dell'Acqua, fra i quali figurano il principe di Galles, la principessa d’Orange, il principe di Wurtemberg, il generale Beaulieu, lord Hamilton, il marchese di Las Casas, lady Finch, lord Mansfield, il duca di Norfolk, il duca di Northumberland, l'arcivescovo di Cantorbery e persino un Hysuf Adgin Effendi.

  1. V. fra gli altri luoghi, p. 31, 63, 67. — L'inferiorità dell'ingegno femminile nei lavori di assidua e profonda attenzione, e di vasta sintesi, è ammessa dell'autore (p. 87-88), ma esaltata invece la superiorità in tutti gli studi e le produzioni letterarie che traggono argomento e ispirazione dal sentimento. «C’est par l’àme, l'àme seule, qu'elles se sont distinguées; c’est elle qui donne du mouvement à leur esprit; c’est elle qui leur fait trouver quelque charme dans une destinée, dont les sentiments sont les seuls événements, et les affections les seuls intéréts» (p. 89).
  2. Ib., p. 18, 22, 26, 41, 59, 97.
  3. Ib., p. 31, 98.
  4. «Les femmes, quand l'amour est passion, sont les plus constantes, mais quand l'amour n'est que gòut, elles sont les plus légerès» (ib., p. 129).
  5. Ib., p. 95.
  6. Ib., p. 125.